Da Mosca, Mark Bernardini per Telecountry News. Oggi è domenica 21 febbraio 2021, non so quando potrò aggiornarvi ancora. Andiamo con ordine, le ragioni le spiegherò più tardi.
Negli ultimi anni si è parlato costantemente di disconnettere la Russia da internet, dallo SWIFT bancario, dalle carte di credito VISA, dall’ambiente Android (che appartiene a Google). Quasi tutto apparato statale russo, compresa la maggior parte (fortunatamente, non tutti) della difesa, degli interni e degli esteri, utilizza Windows, o almeno Macintosh. Cosa succederà se le minacce statunitensi verranno messe in atto? Dopotutto, possono farlo dall’oggi al domani, l’interruttore lo hanno loro e appartiene a loro.
I dati non li memorizziamo più su cassette audio, su enormi dischi da 8 pollici, da 5 e un quarto, da 3 e mezzo, e nemmeno su chiavette da un centimetro e mezzo, bensì nei cloud, cioè su server, sulla cui posizione fisica noi stessi non sappiamo davvero nulla. E’ chiaro che la loro maggior parte si trova negli Stati Uniti.
Leggo e sento di proteste comunitarie da Bruxelles contro la chiusura di media indipendenti in Polonia e Ungheria. Di base, sono d’accordo: la chiusura dei media non è mai una bella cosa.
Nei Paesi baltici, membri dell’UE, sono state oscurate ben 16 televisioni russe via satellite (le prime già nel 2014), e sì che i tre Paesi in questione confinano con la Russia. Personalmente, vivo in Russia e vedo via satellite la RAI. In Italia via satellite si vedono tre-quattro canali russi. Ecco, immaginate il putiferio se l’Italia bloccasse i canali russi o la Russia quelli italiani. La Russia si è rivolta all’OSCE, che ovviamente però tace. Nei media italiani non se ne parla.
In Ucraina, d’imperio con decreto presidenziale, improvvisamente, in una notte, sono state interrotte le trasmissioni di tre canali televisivi. No, non russi: ucraini. Solo che erano di opposizione. Anche su questo, non una riga nei media italiani. E se non se ne parla, vuol dire che non è successo.
In Russia, trasmettono un paio di canali pro-Naval’nyj (uno di questi appartiene proprio a lui e trasmette da Praga), e poi CNN, BBC, Deutsche Welle, Radio Liberty. Figuratevi se lo Stato li bloccasse, che bailamme.
Insomma, la solidarietà per la libertà di parola e di opinione ai media repressi o funziona a tutto campo, oppure non funziona affatto.
Lavrov, il ministro degli esteri russo, è noto per essere una persona misurata, che pesa ogni parola. Non può quindi essere e non è casuale, se d’improvviso nei suoi ultimi interventi internazionali e nelle sue interviste (peraltro rare) egli ha adottato un linguaggio estremamente duro, diciamo tagliato con l’accetta.
Il 5 febbraio 2021 si è incontrato con Borrell, suo omologo dell’UE. Al ritorno, Borrell ha dichiarato che la Russia “non è all’altezza delle aspettative, non può diventare una democrazia moderna e si sta rapidamente allontanando dall’Europa”. Cioè, sembra che la Russia sia semplicemente senza speranza. Ecco la ragione per cui a Lavrov è stato chiesto se la Russia sia pronta a rompere i rapporti con l’Unione europea. In linea di principio, chiunque sia più o meno interessato alla situazione in Europa sa da tempo che questo divario si protrae da molti anni. Le relazioni sono costantemente interrotte proprio dall’Unione Europea.
L’Unione Europea ha costantemente distrutto tutti i meccanismi, senza eccezioni, che esistevano sulla base dell’Accordo di Partenariato e Cooperazione, compresi i vertici che si tenevano due volte l’anno, le riunioni annuali del Governo della Federazione Russa con i Commissari Europei e con i Presidenti della Commissione Europea, progetti per formare 4 spazi comuni, più di 20 dialoghi settoriali, praticamente tutti gli altri contatti più o meno significativi e, ovviamente, le riunioni annuali del Consiglio di Partenariato e Cooperazione con la partecipazione del Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa e l’Alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Queste sessioni avevano lo scopo di condurre una revisione completa di tutti i settori di cooperazione tra Russia e UE. Tutto questo, ripeto, è andato distrutto. E non per mano della Russia. I contatti con l’Unione europea come organizzazione sono ormai sporadici. Ciò che sta accadendo non è un distanziamento della Russia dall’Unione Europea, ma dell’Unione Europea come tale da tutto quel che è russo: dalla lingua, dalla cultura, e quindi dalla Federazione Russa stessa. L’Unione europea non deve essere confusa con l’Europa. La Russia non può uscire dall’Europa, essendone parte integrante, geograficamente.
Ma veniamo alle ragioni per cui all’inizio dubitavo di quando potrò nuovamente aggiornarvi da Mosca. Domani, lunedì 22 febbraio, a Bruxelles, il Consiglio dei ministri degli esteri dell’UE discuterà della situazione nella Federazione Russa e del prossimo posizionamento dell’UE in questa materia, anche, non solo, sullo sfondo del caso Naval’nyj, e dell’estradizione dei diplomatici occidentali che hanno partecipato, fomentato e organizzato i recenti disordini nella capitale. Il risultato dei dibattiti di lunedì è imprevedibile, lo ammette persino il ministro degli esteri tedesco. Come riportato in precedenza da Bloomberg, molto probabilmente, le nuove sanzioni colpiranno funzionari e organizzazioni russe. Solo che stavolta la Russia, secondo me giustamente, non resterà a guardare. La misura è colma.
Tutto ciò premesso, buona visione e buon ascolto dell’intervista di Lavrov del 12 febbraio, con la mia traduzione simultanea in italiano.
1625 Visualizzazioni
5958 Visualizzazioni
1605 Visualizzazioni
2042 Visualizzazioni
4457 Visualizzazioni
2213 Visualizzazioni
6088 Visualizzazioni
2038 Visualizzazioni
1362 Visualizzazioni
1170 Visualizzazioni
1174 Visualizzazioni
2471 Visualizzazioni
2524 Visualizzazioni
2626 Visualizzazioni
2660 Visualizzazioni
2469 Visualizzazioni
2252 Visualizzazioni
2605 Visualizzazioni
2903 Visualizzazioni
1072 Visualizzazioni
947 Visualizzazioni
1021 Visualizzazioni
1521 Visualizzazioni
3442 Visualizzazioni
2743 Visualizzazioni
3227 Visualizzazioni
4180 Visualizzazioni
3694 Visualizzazioni
4377 Visualizzazioni